Periferie sociali

Gli anni 2020 e 2021 sono stati segnati da una inedita tragedia di proporzioni globali, la pandemia da Covid-19. Due anni nei quali l’esigenza di contenere il numero dei contagi ha comportato lockdown, coprifuoco, limitazioni della libertà di spostamento e delle attività economiche. Anche a Lecce centinaia di persone hanno perso il lavoro, hanno conosciuto la difficoltà di provvedere alle esigenze primarie della propria famiglia, hanno visto precipitare il proprio tenore di vita. La città ha retto, grazie ai legami di solidarietà che la attraversano, all’attività delle associazioni del Terzo settore e ai servizi pubblici che l’amministrazione, in collaborazione con le istituzioni Regione Puglia e Governo nazionale hanno potuto garantire: sostegno economico, alimentare, psicologico, sanitario. Attività di vigilanza del rispetto delle regole. E un canale costante di informazione tra il governo cittadino e la città curato personalmente dal sindaco Salvemini. Superata la pandemia, il lavoro di riduzione dei divari non si è fermato: dalla nuova sede del settore Welfare in via Kolbe è stato in gran parte progettato e condiviso con le istituzioni e le associazioni del Terzo settore il nuovo Piano sociale di Zona. L’amministrazione ha bandito e portato a termine il primo bando per l’assegnazione degli alloggi popolari totalmente digitalizzato. Grazie al Pnrr nuovi servizi sono stati progettati e nuove infrastrutture a servizio del welfare sono pronte ad essere attivate: stazioni di posta, housing first, percorsi di autonomia. E un nuovo centro per i senza fissa dimora in città.

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